STATISTICA CLINICA


Analisi di applicazioni ed efficienza dei plantari


Follow-up 6/12 mesi

In questa analisi compiuta su un campione di 1000 pazienti il punteggio viene valutato da 0 a 100 ed è costituito dalla somma di due sottoparametri con valutazione da 0 a 50. Questi sono il dolore e l'efficenza terapeutica.

Tutte le patologie nominate sono primarie, ovvero la ragione che porta il paziente a farsi visitare. Altre patologie non vengono rappresentate e sono quelle secondarie (circa il 50%), ovvero conseguenti a quelle primarie, e quelle terziarie (20%).

La fascia di applicazione del plantare va dai 6 agli 80 anni.

Nella voce "Sindrome pronatoria" l'80% dei casi trattati è costituito da pazienti dai 6 ai 17 anni. Il restante 20% sono pazienti di età evoluta.

Possiamo inoltre notare che il 90% dei pazienti hanno eterometrie funzionali con cedimento di una delle due arcate longitudinali (da 1 a 6 mm). Il cedimento anche solo di 1 mm dell'arcata plantare ha come conseguenza l'accorciamento dell'arto ad esso collegato di 5 mm in modo proporzionale.

Col metodo propiocettivo a dinamica progressiva il 90% dei trattati a nove mesi di distanza (ovvero al primo cambio di plantare) presenta un'evidente correzione, dimostrabile a livello clinico, dell'arcata plantare con conseguente correzione del substrato geometrico della struttura del piede (arcata longitudinale, traversale e laterale).

Nell'80% dei casi si nota che a 2 mesi dall'inizio del trattamento con il metodo ekovel i pazienti sentono un effetto positivo con la diminuzione di algie del 70%; l'altro 20% ottiene comunque questo risultato nell'arco di 4 mesi. Con ulteriori due mesi di trattamento il 90% ha un sollievo (diminuzione del dolore) pressochè totale. Un 10% avrà risultati discreti, considerando le complessità ezopatologiche (neuro-patologie, patologie idiopatiche, rare o diversi casi traumatici) alle quali sono legati.